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LETTERA APERTA A TUTTI GLI INTERESSATI

 

Si sono rotte le regole del rispetto verso chi è ammalato e  disabile


vedi foto

 

  
Sono una donna da anni ammalata di patologie multiple tra le quali di una malattia rara, che mi distrugge continuamente la vita. Per tale causa ho gravi problemi alla deambulazione, per i quali due Commissioni mediche (una dell’A.S.L. e l’altra del I.N.P.S.) mi hanno classificato il 100% di invalidità e la disabilità grave dell’art. 3, comma 3, di gravità della Legge 104/92.

Il motivo di questa mia comunicazione, nasce dal fatto di essermi vista per anni non rispettare da uno dei vigili urbani della polizia municipale del comune di Villa Santina (UD), piccolo paese, ove io abito. Il fatto cominciai a intuirlo già quando la mia auto nuova (che uso principalmente per recarmi ai numerosi controlli di laboratorio-radiografici-clinici-medico-diagnostici e per altri motivi di primaria necessità che si possono ben immaginare), ho subito un violentissimo sinistro su tutta la fiancata destra, con un danno alla carrozzeria che ammontava a alcune migliaia di Euro. Tale sinistro si verificò in presenza del vigile urbano responsabile della polizia municipale di Villa Santina (UD), il quale era presente sul luogo, perché stava osservando i lavori di completamento della ROTONDA stradale-variante, che porta a quattro direzioni diverse.

La dinamica del sinistro avvenne mentre la mia autovettura proseguiva normalmente sulla carreggiata di Villa Santina centro, quando improvvisamente si è vista piombare addosso, in retromarcia e con violenza, un mezzo di trasporto materiali (chiamato fiorino), che era posteggiato sopra il marciapiede di fianco al bar (al DejàVu). Il vigile urbano in questione, si è avvicinato e ha detto testualmente di avere: “visto tutto e di fare la costatazione amichevole”. Detto questo se n’è subito andato via. Nel verbale di costatazione amichevole, sottoscritto da entrambe le parti in causa, è stata menzionata anche la presenza di detto vigile urbano. Non si è capito perché quel Pubblico Ufficiale, con un contegno apertamente omissivo, non ha svolto il suo lavoro di verbalizzare l’accaduto, di redigere una contravvenzione e fare sottoporre al test alcolemico la persona che, dopo essere uscita dal bar, senza guardare la strada, vi si è immessa in retromarcia senza guardare la carreggiata, tanto violentemente da causare, come detto, migliaia di Euro di danno alla carrozzeria della mia auto e non solo alla carrozzeria. Se proviamo solo a immaginare se al posto della mia auto, in quel preciso istante, vi fosse transitato un pedone, sarebbe stato fatto letteralmente a pezzi! 

Ora, passando dalla cecità professionale, vediamo il secondo inammissibile fatto. Di tanto in tanto, facendomi accompagnare dall’infermiere che mi assiste (in assistenza continua), mi devo recare in farmacia per vari indispensabili motivi di salute, compreso quello di volere scegliere io il prodotto farmaceutico, che mi consiglia il farmacista. Giunti a pochi metri dall’unica farmacia di Villa Santina, scendo dall’auto e col deambulatore entro in farmacia per la mia necessita del momento.

Malgrado che la mia auto viene posteggiata per pochi minuti bene in parte, in maniera intelligente da non intralciare in nessun modo il traffico di altri veicoli in transito, quello stesso vigile urbano, anche se ho il pass, concesso alle persone disabili ben visibile sul parabrezza, ha minacciato più di una volta di volermi fare la contravvenzione, perché la mia autovettura, neppure per un’emergenza si può fermare in quel posto vicino alla farmacia. Non essendoci nessun posteggio per disabili di fianco alla farmacia non vedo come potrei fare altrimenti. L’atteggiamento del vigile summenzionato stupisce, anche perché in qualsiasi città e paese, ove sono andata, come per esempio Milano, Roma, Venezia, Trieste, Livorno, Udine, Pordenone, Gemona, sono stata vista posteggiare per qualche minuto in maniera da non intralciare il traffico vicino ad una farmacia e nessuno, né polizia stradale, né carabinieri, né polizia municipale, mi ha mai rimproverata o minacciata di farmi la contravvenzione. E’ possibile che sbagliano tutti e si comporta bene soltanto il vigile di Villa Santina? Ora da parecchio tempo per evitare di essere ancora rimproverata e minacciata di contravvenzione, mi faccio accompagnare nelle farmacie dei paesi vicini, anche se con maggior aggravio di spese di benzina. Incidentalmente devo anche precisare che il secondo Vigile Urbano in forza nella Polizia Municipale del Comune di Villa Santina, ha sempre avuto una gentilezza e una cordialità nei miei confronti ineccepibili e irreprensibili.

Ma vi è di più. Quando devo uscire da casa per qualche necessità faccio posteggiare la mia auto dall’ accompagnatore infermiere nel posto più vicino, all’uscita della mia casa di fianco al mio giardino, da dove per dei motivi specifici esco. Col mio deambulatore poi da detto giardino percorro il più breve tragitto fino a salire in macchina. Anche questa necessità, più di una volta, dallo stesso vigile urbano, mi viene ripresa e vengo minacciata con modi scortesi di ricevere una contravvenzione con l’asserzione che il mio pass per disabili, che mi ha rilasciato lo stesso comune, in quel posto accanto a casa mia, non mi serve a nulla, perché è un punto ove gli automezzi curvano per imboccare la strada laterale a senso unico di marcia.

Quello che più sbalordisce e sconcerta è il fatto che quel vigile urbano riesce a vedere molto bene quando in quel posto accanto al mio giardino, c’è posteggiata la mia autovettura da sola e bene accostata al limite del giardino, ma non vede o verosimilmente finge di non vedere ogni volta che in quello stesso posto, le numerose auto e furgoni in alternanza vengono posteggiate, anche una accanto all’altra fino a tre (vedi foto). E’ possibile che proprio lui come responsabile della polizia municipale, quelle non le veda mai? Qui di fianco a casa mia ci sono le scuole e quando i familiari dei bambini vengono a prendere i bimbi da scuola, oppure quando le sera ci sono le riunioni con gli insegnanti è divenuta prassi generale che stazionano le auto a ripetizione e più di una macchina, la sera sosta anche per ore in quello stesso posto, accanto al mio giardino ove io vengo contestata e minacciata di contravvenzione. Da ricordare sempre in ogni luogo, che l'eccesso di potere è un vizio di legittimità, che si manifesta nel cattivo uso del potere da parte della Pubblica amministrazione o nella deviazione del potere da quei principi generali stabiliti dal legislatore, come la correttezza, la buona fede o la diligenza.

Il carattere di una persona acquisito e mutabile, in quanto deriva sia da tendenze innate (ossia dal temperamento) che dall’ambiente esteriore (esperienze di vita, rapporti familiari e sociali, successi o frustrazioni, etc.) è da tenere in considerazione, perfino osservando il contegno di un Pubblico Ufficiale. Questo lo so, siamo tutti esseri umani non perfetti, ma quando nel ruolo passivo, si sa di dovere sempre subire continuo stress da minacce di contravvenzioni per anni, come abbiamo visto assurde, per di più a una donna anche cardiopatica come me, la stessa non può tacere sempre. 
Anche la tolleranza e la pazienza di una persona presa di mira, verosimilmente solo per mera antipatia verso chi è diversamente abile, avrà pure un suo limite! Un giorno sono arrivata al punto di vedermi suonare il campanello di casa da un vigile urbano per dirmi di spostare la mia auto da quello stesso posto. Chi indossa una divisa dello Stato deve dimostrare di essere imparziale e non applicare il codice stradale nella maniera più astrusa e deleteria per la tranquillità e la salute di un soggetto malato e disabile! Lo direi anche al Signor Presidente della Repubblica che in Carnia non si possono usare due pesi e due misure, nella fattispecie, ai danni di una donna ammalata e disabile!

Durante l’ultima festa-mercatino del paese, ho mandato il mio accompagnatore dallo stesso vigile urbano per metterlo al corrente che davanti a casa mia, dal servizio della raccolta dei rifiuti del comune, era stato dimenticato di svuotare sia il contenitore colmo di avanzi di cibo detto (di umido), sia quello del secondo contenitore di spazzatura detto (del secco). Mentre l’infermiere voleva gentilmente rendersi utile e comunicare tale anomalia per far porre rimedio a quella dimenticanza visibile anche al passaggio di tutti i visitatori del mercatino, mi è stato riferito che quello stesso vigile urbano incontrato nel viale, vista la persona che gli stava parlando, non si è neppure fermato tre secondi per ascoltare l’accaduto, e ha continuato a camminare senza rivolgere né l’attenzione, né lo sguardo all’infermiere che lo informava dell’accaduto.

Quest’ultimo a quel punto ha potuto informare lo stesso quel vigile, camminandogli al fianco per un paio di metri. Benché tutti i suddetti aspetti del contegno di detto vigile urbano della Polizia Municipale del Comune di Villa Santina possano sembrare solo strani, particolare importanza assumono quegli atteggiamenti che nell’insieme, più strettamente si collegano a un comportamento che mi stressa e, per la mia già cagionevole salute, mi fa patire di più i sintomi già gravi delle mie patologie multiple. Ma vi è di più.

Ogni anno, durante e dopo le nevicate invernali (quando in quell’anno nevica), proprio davanti al mio giardino, dallo spazzaneve viene ammassata per parecchi giorni, una gran quantità di neve, proveniente dai punti stradali prospicienti casa mia. Tale neve, gelando, diviene dura come pietra. Se quel vigile urbano, come detto sopra, responsabile del servizio di polizia municipale, asserisce che la mia auto non può stare posteggiata in quel punto, perché è un posto ove svoltano gli automezzi, perché lo stesso non ha mai considerato l’intralcio al traffico che forma un lungo ostacolo di ghiaccio, che occupa l’area ove potrebbero sostare tre auto messe una accanto all’altra? Cosa significa questa incongruenza? (mai visto anche in quel largo spazio, come fosse un piccolo piazzale, un automezzo che curva rasenta il muretto sinistro e limite del mio giardino, rispetto alla mezzeria destra del regolare senso di marcia, percorribile per immettersi nella strada adiacente, che a sua volta è anche a senso unico di marcia).

Ciò considerato, su questo avvenimento, ci si domanda se tale condotta non è sempre stata anno dopo anno e per lunghi periodi una grave omissione, quella di avere accumulato sistematicamente neve in quello stesso posto di curva, fino a circa cinque metri di estensione in lungo sul selciato. Il posto è sempre stato senza nessuna segnaletica di preavviso di pericolo al riguardo, senza transenne intorno alla neve, o nastri colorati di norma, che ne segnalano la presenza del pericolo in curva(Vedi foto). La circostanza di non vedere un così potenziale pericolo d’impatto in curva con il ghiaccio, ripetutamente sottovalutato per anni, mostra apertamente quali sono le tendenze e il vero modo ambiguo e sorprendente di vigilare di un soggetto responsabile della polizia municipale del luogo, vedendo solo la mia auto, che non disturba nessuno a fianco del mio stesso giardino.

Un’auto posteggiata in quel posto, per sporgenza sulla strada adiacente la vede benissimo qualsiasi conducente di automezzi che vi transita, già prima di iniziare la curva, ma uno strato di neve un po’ meno alta, rispetto all’altezza di un’autovettura, quella sì che potrebbe facilmente sfuggire alla vista! Anche il contegno ambiguo di chi da responsabile di un servizio di polizia municipale dovrebbe valutare un potenziale pericolo per il traffico automobilistico, rispecchia apertamente la natura dei motivi, che se vogliamo si distinguono in sociali e antisociali, a seconda che conducono ad azioni che favoriscono o ostacolano il buon senso, la cooperazione e il benessere anche in sicurezza della società in un luogo. 
A tal proposito ci si domanda, come è possibile che il cittadino che è disabile nel fisico, venga sistematicamente trattato con tracotanza, come se fosse una persona stupida, che non capisce perfino il fatto che qui, come abbiamo visto, si è di fronte sia all’eccesso di potere, che genera la molestia, sia all’inconfutabile condotta omissiva a proprio piacimento. Per l’incresciosa circostanza, più di una volta ho chiesto aiuto al Signor Sindaco di Villa Santina di non farmi più molestare, ma lo stesso in presenza del mio accompagnatore infermiere, mi ha risposto che non può farci nulla e semmai, visto che lui ha già parlato della questione col vigile urbano, senza ottenere un risultato in mio favore, di mettere per iscritto i fatti accaduti, così come ora puntualmente faccio e invio come lettera aperta a tutti gli interessati, affinché qualcuno che non sia distratto e che abbia un po’ di criterio, possa con autorevolezza intervenire per fare porre fine a questa sconcia sequela di molestie. Oltretutto due giorni prima dell’ultimo colloquio avuto col Sindaco di Villa Santina, (avvenuto il 26-03-2016), alla sua segretaria è stata richiesta verbalmente la presenza del vigile urbano a quell’incontro col sindaco, ma lui non si è presentato. Ripeto, ho tentato inutilmente per due volte in presenza del mio accompagnatore infermiere di mettere a conoscenza di tutti questi stessi fatti il Sindaco per vedere se bonariamente, senza dovere scrivere, riuscivo ad ottenere ponderatezza positiva e razionale ma così purtroppo non è stato.

Perché un Sindaco di un paese da persona autorevole non interviene, come abbiamo visto, contro la Disparità di trattamento, l’irragionevolezza, l’illogicità, la contraddittorietà dei comportamenti manifesti, il travisamento e l’erronea valutazione dei bisogni di una persona ammalata grave e disabile? Chi è in grado di dare risposte al quesito senza usare perifrasi e senza che vi siano risposte fuorvianti di comodo faziose, o silenzi vergognosi, che fanno disattendere alla mia domanda?

Solo partendo da questa conoscenza sarà possibile rispondere a un desiderio condiviso dalla società civile e chiedere misure concrete che portino a cambiamenti radicali e all’abbattimento degli ostacoli vergognosi, quanto discriminanti, fatti anche di molestie e minacce di contravvenzioni proprio a una donna che già lotta per sopravvivere alle sue gravi patologie, mentre gli altri cittadini, come abbiamo visto, non vengono neppure redarguiti e sanzionati, come abbiamo per dare un esempio fotografato. Questo sistema discriminante spiega in grande misura il carattere tanto distruttivo che causa continui stress, causati anche da eccesso di potere ai danni di chi è disabile, carattere evidente ancora oggi, nel nuovo millennio, in numerose forme di iniquità, di imperizia e intimidazione. Confido, in conclusione, nel rispetto che le Amministrazioni che mi leggeranno vorranno rendere ossequio ai principi costituzionali, tenendo anche conto dei valori ribaditi anche dalla Legge 18/09, con la quale l'Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Giovanna Nigris   



 

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